giovedì 25 agosto 2016

PER AVERE 35 EURO AL GIORNO (ISTRUZIONI)

Nelle desolate giornate del terremoto nell'Alto Lazio, emergono come di consueto, del resto, i fini dicitori dello giustizialismo - profughi nelle tende, terremotati in albergo 4 stelle e non - schifa miseria - il contrario - e coloro che ritengono che i famosi 35 euro al giorno (che lo stato stanzia, per la precisione, per l'accoglienza e non che vengono dati, brevi manu, ai profughi) siano il cardine della grande bonifica strutturale della finanza pubblica e, al tempo stesso, proprio i soldi necessari per il loro rilancio personale.
In questo post spiego loro, praticamente e psicologicamente, come ottenerli.
Lo faccio in Veneto perchè la maggior parte dei possibili utenti di questo post appartengono alla mia regione e, in secondo luogo, molta gente dà di matto, nel senso buono, quando pubblico le robe in veneto (che tengo a precisare non considero una lingua, ma il mio dialetto).

E ora, cussì come che stè no podì vere i 35 euri e gnanca el trattamento albergo 4 stelle o residence co pissina.
Par verli a via più breve ze:
dovì vendare tutto queo che gavì (e quando che digo tutto, intendo tutto) e coi schei ciapai dovì far beneficensa de tutto. Tutto, intendo, no un poco. Tutto. Cussì a vostra cossiensa sarà a posto e el prete e a zente ve indicarà come ezempio (anca se penso che sia el prete che a zente ve ciape par matti da ligare, parchè va ben il voto de povertà e a carità, va ben far finta de credarghe in ciesa, coea testa bassa, ma un pochi de schei bisogna sempre verli. Almanco 150.000 euri, dizemo, che no se sa mai).
Fatto questo no podì però ciapare i 35 euri e gnanca el residence co pissina parchè si BIANCHI e no NEGRI e gnanca MARRON SCURETTO come i marocchini e i tunisini.
Perciò bisogna che ndei in Africa, ma ve averto subito che l'Africa no ze Zanzibar e gnanca el residence de Malindi dove che ciavavi e bee fighe negre co 10 euri (manco che a Cuba e Bancoc, vojo dire). L'Africa vèra, me spiaze ma i 35 euri bisogna un poco - no tanto - guadagnarsei, ze naltra roba. Ma visto che voi sti 35 euri, bisogna ndare.
No ste dare in beneficensa tutto, tegnive i schei par un biglietto aereo de soeo andata par Ougadagou (Burkina Faso, ex Alto Volta), ma va ben anca Bamako e da là zerchè de tornare in su, verso a Libia. Ma stè tenti parchè el deserto ze pien de arabi cativi che prima i te fa el cueo e dopo i te taja e cane de a goea e, sopratuto, ghe ze e maeattie. Ghe ze l'eboea davero, no questa vista in teevision. Co l'eboea te te caghi in man sangue e bueee par davero, no in teevision. Dopo ghe ze e bestioine che, se te becca, te ciapi a maearia, o pezo, a febre gialla. Co a prima, in qualche maniera, te a scapoi, co a seconda manco.
Se te ghe a fe a rivare in Libia, ma secondo mi a ze duretta e, sempre secondo mi, no ghe a fazì, e ora, finalmente, v'imbarchè, ma stè tenti parchè ze dura a traversata: ze soe e no ghe ze tanta acqua e, sopratutto, sì nassui in Veneto nei anni '80 e, scuseme se o digo, sì abituai nea bambagia.
Se rivè in Sicilia dovì farve el campo temporaneo, ma no stè preoccuparve parchè se ghe a gavì fatta da Ougadagou desso ze come che fossi al Danieli, sul Canal Grande dea nostra Venessia.
Quando che vegnì fora dal campo temporaneo, finalmente gavì diritto ai 35 euro che ve cambiarà a vita e podarì, finalmente, vivar sensa lavorare e stare in un residence quattro stelle co pissina a Abbassia Pisani.
Che fadiga però ciapare sti 35 euri, ma vutto mettar a soddisfassion, che tanto, se no partivi e restavi quei che gieri, el stato e l'Inps ve gavarìa ciavà tutto o stesso (e no zonto a Banco Popoeare de Vicensa e Veneto Banca che i pareva tutti a posto co a so giacchetta, a cravatta e bee macchine, e, aea fine, ghetto visto, i ve gà ciavà) 

lunedì 23 maggio 2016

I GUARDIANI per i miei amici.

A Pietro e Emanuele.
L'Alfa e l'Omega.
Ormai mancano pochi giorni all'uscita de "I Guardiani" e, nonostante ce ne siano già sette alle spalle, ho una certa ansia di scoprire la sensazione che proverò appena toccherò la prima copia del libro e, arrivato a questo punto, non mi sorprenderei, scusate la sincerità, di non provare nulla.
Mai come questa volta, mentre rileggo per la quindicesima volta "I Guardiani", nella versione definitiva, mi chiedo: "Ma come cazzo hai fatto a scriverlo?". Non per il contenuto, che non sono , come sempre, affatto in grado di giudicare, ma per il numero di parole. Come ho potuto scrivere tutte quelle parole, che a scrivere solo queste ho già mal di schiena?
Avere scritto tutta quella roba e aver sopportato il dolore intercostale a sinistra, proprio sotto al polmone, dev'essere - come in tutti i miei libri, credo - una sorta di regolamento di conti col passato: come nei film di Sergio Leone.
Faccio relativamente poca fatica a scrivere un libro e non impiego molto tempo per questa ragione: in realtà, con la scrittura, io regolo conti lasciati in sospeso molto tempo fa e un pistolero non fa fatica a sparare.
In definitiva non potevo scrivere ancora di ciclismo, nonostante dal punto di vista delle vendite, proprio in questo periodo, la materia attinente alla bicicletta sia molto profittevole, perchè non avevo la storia giusta tra le mani. A me non interessano gli aneddoti - l'aneddotica mi pare un'arte minore, anzi addirittura deteriore - e il lampo e le combinazioni che avevano portato "Imerio" erano ben lontani da me. In più l'espediente, spesso praticato, di prendere un aneddoto e gonfiarlo fino a farlo a diventare un libro viene scoperto troppo in fretta perchè un minimo d'onestà verso se' stessi non imponga di recedere dall'idea.
Perciò era necessario trovare, ancora una volta, un conto da regolare. Era necessario, ancora una volta, tornare bambino e guardare con quegli occhi.
Uno dei miei primi ricordi è di giocare, chissà perchè, in porta. Non volevo giocare altrove: io VOLEVO giocare in porta, non m'interessava giocare fuori. Io volevo volare e, ancora oggi, incontro persone che dicono ci riuscissi abbastanza bene.
Poi la strada m'ha portato molto distante da lì, ma, alla fine, non si è diversi da come si era da bambini e, naturalmente, nel senso "per natura", è saltato fuori il nuovo conto da regolare con un possibile futuro abbandonato così tanti anni fa. Ancora una volta si finisce per raccontare di "Slidin' Doors".
Il resto lo dirò durante le presentazioni.
Sono passati più di due anni da "Il Dio della Bicicletta", per uno scrittore pochissimo noto due anni sono un lasso di tempo che può rivelarsi letale, e non ero sicuro di farcela, perciò
Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato anche solo, come dice Toni Frigo, con un semplice assenso.
Grazie a tutti a quelli a cui dovevo questa spiegazione.
marco

domenica 15 maggio 2016

PROSSIMI SPETTACOLI

2017

26/08 Geroli di Terragnolo, Rovereto (Tn), al Masetto, Maso S. Giuseppe, ore 20.30, STORIA DI GAMBE, il Racconto del Ciclismo, in solitudine.

13/09 Padova, Ca' Sana, Via SS. Fabiano e Sebastiano, ore 19.00, I GUARDIANI TOUR, con Claudio Cecchetto, fisarmonica.

16/09 Montegiardino (Repubblica San Marino), in solitudine, THE SPORT MONOLOGUISTE, Artisti in Casa, dalle ore 16.00 (o giù di lì).

19/09 Borgarello (PV), Stand Bike Cafè, ore 21.00, "Lo Spettacolo d'Imerio", in solitudine, forse con l'armonica.

20/09 Torino, Enoteca Rabezzana, ore 20.00, Via S. Francesco d'Assisi, Le Pallonarie - lo spettacolo del calcio aka GUARDIANI TOUR, con Giorgio Pasino, chitarra.

21/09 San Silvestro Monferrato (al), ore 20.30, Lo Spettacolo di Imerio, con Giorgio Pasino, chitarra.

22/09 Asti, ulteriori dettagli in seguito.

29/9 Bolzano, Festival della Montagna, con Marco Pastonesi, Guido Foddis, Davide Cassani.

06/10 Lissone (Monza), ore 21.00, Libritudine 2017, con Massimo Zemolin, chitarra a 7 corde.