lunedì 19 settembre 2011

ECCO A VOI IL FEDERALISMO MUNICIPALE CULTURALE, VENETO VERSION.


Questo articolo è stato pubblicato sul Gazzettino di Treviso di domenica 18/9/2011

Ho improvvisamente compreso appieno che cos'è il Federalismo Municipale. L'avevo afferrato dal punto di vista economico, ma m'era nebuloso il punto di vista culturale. Sono state di grande illuminazione due manifestazioni alle quali ho assistito. E' stato il geniale manifesto di "Comodamente" a portarmi a Vittorio Veneto: un asino in bianco e nero in mezzo alla campagna, con su dipinto I'M ALL ALONE. Già il simbolo induceva a capire che quella manifestazione andava per forza annusata. Sono stato in Piazza Minucci e in Piazza Nova e mi sono guardato intorno stupito: tutto perchè le parole, i gesti, ma anche i suoni fossero fruiti il più profondamente possibile. Ho girovagato un poco, ho osservato gli allestimenti e subito, da pervicace sinistrorso, ho telefonato a Massimo Zemolin, grande chitarrista di stanza a Vittorio, chiedendogli che accidenti di giunta reggesse la città. Ero pressochè convinto che stesse dalla parte opposta del mainstream politico veneto. Invece la risposta di Zemolin m'ha stupito: "Governa la Lega e anche la giunta precedente era leghista...". Essendo Comodamente alla quinta edizione m'è risultato evidente che tutto è stato partorito e messo in opera in ambito leghista: il che m'ha lasciato interdetto e mi son pure dato del bigotto incartapecorito per i miei stupidi preconcetti. Ma poi, il giorno dopo, mi sono ringalluzzito. Inopinatamente, mi sono ritrovato a far da guida per una coppia di forestieri a Cittadella. Non sapevo che in quei giorni si svolgesse la Festa dei Veneti. Proprio in centro alle mura circolari era stato allestito, bello grande, il palco. Un grande fondo bianco faceva da quinta sulle quali erano riportate due frasi, anche queste belle grandi: "Il Veneto e' la mia patria. Sebbene esista una repubblica italiana, questa espressione astratta non è la mia patria. Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto". "Ogni volta che guardo la scritta sui ponti del Piave "Fiume sacro alla Patria", mi commuovo, ma non perchè penso all'Italia, ma al Veneto. G. Parise". Tutt'attorno era un proliferare di banchetti che vendevano prodotti e libri veneti, vocabolari rumeni/veneti ad uso delle badanti che guardano i nostri vecchi e Battaglie di Lepanto, con contorno de mangatari vestiti di nero con su la scritta "Armata Veneta". I due forestieri m'han lanciato uno sguardo che significava qualcosa che non era un complimento. Io non ho saputo far altro che abbassare gli occhi, aprire le braccia e lasciarle ricadere lungo i fianchi con un sospiro. Poi improvvisamente m'è parso chiaro che quest'ultimo incidente potesse essere utile a spiegarmi cosa fosse in realtà il Federalismo Municipale Culturale: da Comodamente alla Festa dei Veneti, come se niente fosse. Eppure pur sembrando incredibile son frutti dello stesso albero, alla cui ombra staziona un po' di gente che cerca di capire dove risieda veramente la benedetta anima ("animaccia", in senso guareschiano, risulterebbe più appropriato) del partito che governa la nostra regione.

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