venerdì 12 luglio 2013

TENERE UN BLOG BLUES. O se preferite PFM BLUES.

Tenere un blog è un bel blues. Nel senso che la regola aurea del blogger dice: "Bisogna postare un articolo alla settimana". Neanche fossi un giornalista professionista. Come accidenti si può fare a postare un articolo alla settimana? Fortunatamente gli stimoli esterni sono fortissimi e oggi m'è proprio capitato un grande stimolo che, terminato stò preambolo, che ci vuole sempre un preambolo, m'accingo a raccontarvi.

Come sapete le communities sono diventate fondamentali per il passaggio delle informazioni e, giusto ieri, un post su un concerto nel mio dolce paese m'ha informato dell'evento in questione. C'erano in effetti i manifesti, ma corri de qua, corri deà vedi il nome del gruppo, ma non focalizzi bene la data. Allora facebook m'ha all'uopo informato che nel parco cittadino avrebbero suonato gli Area. L'involontaria, ma esplicativa, didascalia sottolineava: il gruppo del compianto Demetrio Stratos. Ora, mi sono incuriosito e sono andato a vedere quand'è morto Demetrio Stratos: nel 1979. Esattamente 34 anni fa. 34 anni fa, ripeto, e gli Area d'oggi continuano ad avere una ragione d'essere perchè fino a 34 anni fa suonava con loro Demetrio Stratos. La mia immediata reazione è stata: "Ma Veneto Jazz (l'agenzia che ha portato nel paesello gli Area, anzi (A)rea) in tutto il suo catalogo, non aveva un altro nome o gruppo più fresco degli Area che appartengono al pliocene?", ma pensando alla rovescia, "chi cazzo è stato dell'amministrazione comunale che tra il pacchetto d'artisti proposto è andato a beccare proprio gli Area? Chi è stò genio dalla sapienza musicale come quella d'un pesce palla?". "Sì però han suonato bene!" "Grazie al cazzo, han iniziato a suonare prima ancora del Parco Lambro e ogni strumentista è talmente bravo che ha suonato con tutti, e cosa t'aspetti che suonino male? D.C.". (che sta per un'esclamazione che non può essere scritta; più che esclamazione è un intercalare). Intendiamoci, mica è Ares Tavolazzi che mi ruga. E' l'idea, l'understatement, che non mi va, il revivalismo del cazzo che spopola dovunque, come se la gente non sapesse che gli anni '70 e '80 sono passati fate voi il calcolo quanto tempo fa, ma, inutile pregare la Madonna che faccia il miracolo, non tornano più. 
E oggi una telefonata m'ha spinto a scrivere stà roba. Dall'altro capo del telefono una voce innocente e amica mi fa: "Viene a Treviso a sentire i PFM che rifanno Dè Andrè?". Sfortunatamente per lei non sono riuscito a stare zitto. "Ma D.C. (stesso intercalare di prima), lo sai qual'è il primo disco che ho acquistato nel 1978 quando ho comprato lo stereo? "Fabrizio De' Andre con la PFM". Quello arancione (Vol.1), che quello verde non l'ho comprato (Vol.2). Avevo sedici anni e adesso ne ho 51. Ho visto i PFM al palazzetto del mio paese che i PFM portavano in giro "Volo aVela" (con dentro, curiosamente, "Maestro della Voce", dedicata a Demetrio Stratos) che avrò avuto massimo 19 anni. Sono passati più di trent'anni e mi chiedi d'andare a vedere i PFM, che avranno minimo 70 a cranio, che suonano De' Andrè? Ma che D.C. (idem come sopra) mi chiedi?". 
Cazzo, cazzo, cazzo, dal 1980 sono passati 33 anni e ci saran state decine migliaia di band solo nella mia provincia che hanno rotto i coglioni con le ciaccole sulla musica e coi cazzo di loro esperimenti sonori, dico solo nella mia provincia, per non parlare di tutta Italia e dopo 33 anni i programmi delle manifestazioni propongono Gli Area e i PFM. Ma che cazzo abbiamo fatto tutto questo tempo, che cazzo abbiamo parlato di musica e suonato a fare se ancora c'è gente che sbiella davanti al ricordo dei meravigliosi anni 70 e 80? Ma P.M. (cambio di intercalare, ma l'effetto è, nella sostanza, il medesimo).

P.s. Volevo solo dire che questo non è un brontolamento, ma un'accesa riflessione.

2 commenti:

  1. La "gggente" guarda avanti o indietro, mai dai lati.

    Siccome "avanti" è domani e non si vede un tubo, allora guarda indietro, perché ruotare la testa è faticoso e si potrebbero staccare le orecchie nel gesto.

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  2. Un'accesa riflessione.
    Io farei una distinzione tra "revival" e "capiscuola".
    I Capiscuola sono altro, sono quelli che riconosci sempre, sono quelli "indiscutibilmente originali".
    Non sono quelli che fanno "note strane", che fanno "sperimentazione"... parola usata e abusata da molti musicisti o supposti tali, solo per nascondere la non conoscenza della storia.
    Per questo credo che il vero "tributo" ai capiscuola, non sia andare in giro per i locali a fare un revival della loro musica, ma andandoli a sentire quando si avvicinano alle nostre case, a quasi 70 anni, ancora coscienti che nella vita non hanno fatto altro che andare in giro per le piazze a suonare... e continueranno a farlo inchè avranno la grazia di rimanere tra noi.

    Respect.

    PS
    Tanto lo so che sei d'accordo!

    Matteo

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