venerdì 11 gennaio 2013

IL MONDO PICCOLO E LA MELOMANIA

Beh! E' ovvio che gli amici fioriscano nel mondo che bazzichi. Nà volta sbocciavano soprattutto nel mondo della musica, mò invece crescono nel mondo dei libri: ma, chissà come mai, s'avvitano sempre in qualche modo col mondo della musica. Ier sera ho chiamato quello che reputo un buon nuovo amico per parlare di materie, per l'appunto, libresche (anche se "libresco" ha un significato, vocabolariamente, negativo, in questo caso s'intende che parlavano di robe attinenti ai libri) e lui mi fa: "Potresti richiamarmi, sai sono durante la pausa d'un concerto...". Insomma, è un ragazzo giovane (cosa che v'invito a prendere con le pinze, perchè aumento l'età-soglia della gioventù a seconda della mia medesima età), fresco e veloce, e la pausa del concerto m'ha insospettito: "E' musica classica!" ho pensato. In realtà non era musica classica, era musica operistica, e sono caduto dal pero. Non ho mai capito quelli che ascoltano musica operistica, anche se un mio zio ligure, ma d'origine reggiana, aveva tentato d'ispirarmi regalandomi "La Boheme". Io l'ho pure ascoltata, ma il disco è andato a finire sotto tutti gli altri, tanto per capirci. Io i melomani non li ho mai capiti, ma c'è un ma, e forse anche più di uno. Il primo "ma" è che sono un fan della "Barcaccia", il programma di Radiotre, che considero uno delle "emissioni" più pirotecniche della radio italiana, e Suozzo e Stinchelli due speakers sensazionali, che, come si diceva dei grandi cantanti di rhythm and blues, potrebbero leggere anche l'elenco telefonico e tu rimanere lì ad ascoltarli impappinato. Se un giorno m'appassionerò all'opera sarà gran merito di Suozzo & Stinchelli. Ma, come dicevo prima, c'è dell'altro. Il mio amico m'ha detto: "Sai ieri sera c'era Verdi...", come io potrei dire, "Beh, sai, ieri sera c'erano i Tinariwen...". E ho pensato a Giuseppe Verdi, alla sua casa natale delle Roncole, comune di Busseto, a cui son passato davanti tantissime volte nelle mie peregrinazioni nella Bassa, a caccia di nonsisachecosa, ma che forse sta dentro in gran quantità in "Bluespadano" e "Compagno di Viaggio", e anche un pochetto in "Imerio". La casa di Giuseppe Verdi è a due passi (forse venticinque passi) da quella di residenza di Giovannino Guareschi, uno dei più grandi scrittori italiani e gigantesco cantore della Bassa, come cerco di dire sempre, l'alter-ego italiano di Mark Twain. E' curiosissimo come due mondi, uno per me ben conosciuto e l'altro affatto sconosciuto, siano tanto adiacenti, proprio nel cuore del Mondo Piccolo (per me il cuore della Bassa Guareschiana, che è poi LA BASSA, sono Le Roncole, anche se altri dicono Diolo e altri ancora propendono per Zavattini e Luzzara). Come dicono i pramzan e anche le teste quadre: "C'è qualcosa che tocca!" se sono tanto appassionato della Bassa e non sono un melomane. Se il più grande batterista di blues in Italia è un melomane qualcosa vorrà dire. Qualcosa vorrà certamente dire. Se una volta ascoltavo il liscio me ne andavo alla svelta, mentre adesso suono con l'armonica "Fantasia Americana" e, un poco, "Bellezza In Bicicletta", qualcosa vorrà pur dire. Andrà a finire, lo so, che diventerò un melomane pure io. Minchia, nella vita succede di tutto.

p.s. visto che i blog che vanno per la maggiore sono quelli che parlano di cibo, mi ci metto anch'io, ma, d'altro canto, da nessuna parte come nella Bassa musica, cibo e lettura vanno tutte insieme in un unico continuum. A 10 passi dalla casa di Giovannino Guareschi (e quindi a trentacinque dalla casa natale di Giuseppe Verdi) c'è la Trattoria Alle Roncole, un posto meraviglioso dove ho mangiato. Alcuni mi dicono che aujourd'hui sarebbe chiusa, ma io non ci posso credere. Sarebbe come dire che il Cane Gringo della seconda storia del Boscaccio non è mai esistito.

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