domenica 6 marzo 2011

HENDRIXIANA

Sarà stata la X alla fine del cognome a renderlo particolare in partenza. Mica ce n'erano prima, durante o dopo che avevano una X dentro al cognome: che io ricordi solo Exene Cervenka degli X, ma al tempo degli X, Hendrix aveva già svolto tutto il suo porco lavoro e la punkrock'n'roll band di Los Angeles era una roba  fuori di testa così così che tanto Are You Experienced? era già passato da più di dieci anni. Are You Experienced? è la roba registrata più bestiale che io conosca. Certo i Velvet e Zappa non erano da meno per via di sgarri al mainstream, ma la title-track del primo disco di Hendrix ancora oggi riverbera come una serie di hit dei Beatles: Purple Haze, Manic Depression, Hey Joe e poi dall'altra parte del disco: The Wind Cries Mary, Fire, Foxy Lady. E poi, va detto, riascoltare oggi quelle canzoni pare siano state appena incise e Hendrix, col suo modo di suonare, pare ancora un passo avanti a tutti, eppure sono passati 44 anni dall'incisione e in mezzo son passati fior di chitarrari. La botta che arriva riascoltando oggi Hendrix la fa fare sotto a Bill Frisell, Marc Ribot e chi più ne ha più ne metta. Non è affatto Bowie The Man From Mars, l'uomo piovuto da Plutone il 27 novembre 1942 è Jimy Hendrix. Chi gli accosta Stevie Ray Vaughan è completamente fuori schiappo, come si dice in Veneto: Vaughan è diretta discendenza di Hendrix, fin troppa discendenza: come  Mark Knopfler e l'ultimo Clapton nei confronti di J.J. Cale e ben più di Capossela con Waits. Per tutta questa serie di motivi mi viene da ridere quando riascolto qualcuno che coverizza Hendrix, semplicemente  perchè bisogna scherzare con i fanti e lasciare stare i santi. Tutti gli astanti vogliono ascoltare Hendrix come se non fosse morto nel 1970, come se fosse ancora lì a beccare il vento di Monterrey, e i chitarristi vogliono sempre in qualche modo fare una partitina con lui e quello che salta sempre fuori è una parodia avvilente. Da una parte e dall'altra. Stavo sul palco un po' di tempo fa con un noto chitarrista, uno di quelli di cui si parla sempre, e cosa accidenti si mette a fare? The Wind Cries Mary. Intanto che ci dava sotto a fare Hendrix, che è praticamente solo quello che vogliono da lui, perchè le sue canzoni non sono per nulla altrettanto buone, povero disgraziato anche se lo pagano tra gli 800 ai 2000 euro a gig, io sono andato a farmi un bianco e a chiacchierare con Zeno Odorizzi, cercatelo su Google per sapere chi è, che c'era molto più gusto e da imparare. E quello che c'è da imparare è che magari coverizzare Hendrix si può, ma non mettendola giù a chitarrate, che è come giocare a calcio contro il Maradona dei mondiali 1986 in Messico, che ci si fa immancabilmente la figura della pippa, ma cercando qualcos'altro: una roba tipo Hey Joe nella versione di Willie de Ville che anche quelli che girano con la fascia sulla testa e il boa arancione da gipsy sono costretti ad ammettere che è una figata. Magari modificando Hendrix per scomposizione viene fuori una roba proprio irriconoscibile, che ci sta bene il testo di Message To Love, ma anche qualcos'altro: magari un testo nuovo, scritto dagli scompositori stessi medesimi. Minchia: una canzone nuova. Magari Hendrix buonanima è più contento di questa che della milionesima versione di Fire. Magari.

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