martedì 1 marzo 2011

HANNIBAL LECTER, GLENN GOULD E ANGELA HEWITT

Credo che il dottor Hannibal Lecter sia una delle più importanti creature letterarie del nostro tempo. Mica perchè è un cannibale. La cannibalità del dottore è solo uno specchietto per le allodole. Lo è perchè è l'ultimo degli esteti. Chi, quasi dissanguato in "Hannibal" e arso dalla sete, immaginerebbe un inesistente refrigerio materializzando una statua greca di Prassitele sulla quale poggiare la fronte madida? Thomas Harris è stato geniale ad immaginarlo e Jonathan Demme a sovrapporgli il volto di Anthony Hopkins. E poi come non condividere l'attitudine di giustiziere, come una specie di Clint Eastwood molto cool, di Hannibal Lecter. Tutte le sue vittime hanno commesso qualcosa di abominevole, dal deturpare la perfetta sonorità di una filarmonica sino alla violenza sui bambini: come se il dottore volesse mantenere una sorta d'armonia dell'universo. E poi il servizio reso alla musica da Thomas Harris nei panni di Lecter è fondamentale. Chi chiederebbe in cambio di importantissime informazioni su Buffalo Bill l'incisione su nastro delle "Variazioni Goldberg" di Bach, nella versione del 1981 di Glenn Gould? E Gould e Lecter sono perfetti insieme: due tizi, uno immaginario e l'altro reale, fuori dal tempo. Eccentrici, anche se Gould afferma di non esserlo affatto ("No, non sono un eccentrico"). Comunque sia il pianista è quanto di più rock nella postura si sia mai visto in giro: seduto col naso sulla tastiera e col vizio maledetto di canticchiare i ritornelli, tanto che in una delle sue prime incisioni i compassati tecnici della Columbia cominciarono a smadonnare perchè non capivano da dove saltasse fuori quel "disturbo", quel mugolio soffuso, nonostante avessero controllato tutti i microfoni. Ascoltavo già Gould per la sua eccentricità così facile da riconoscere persino per chi, come me, non capiva un'ostia di musica classica. Rendeva la musica classica più facilmente fruibile e distante dalla Torre d'Avorio. Thomas Harris e Jonathan Demme hanno fatto il più grande favore alla musica mettendo il tema delle Goldberg nella scena in cui il Dottore evade cruentemente dalla gabbia di Memphis (la città di Elvis, della Sun, della Stax e di tutto ciò  che ha reso il rock'n'roll, IL ROCK'N'ROLL). Credo sia merito loro se la musica classica è diventata fruibile per me. Se oggi ho acquistato il cofanetto di Angela Hewitt: Bach. 15 cd di arrangiamento per piano della musica di Bach (più un sampler). No, non sono un esperto di musica classica, ma una che ha dedicato non so quanti anni della sua vita a immergersi in Johan Sebastian Bach, rinunciando a proporre concertisticamente altri compositori perchè l'avrebbero allontanata da LUI e cercando produttori che condividessero il suo progetto deve essere per forza un fenomeno, una fuori di testa: come il dottor Lecter, come Glenn Gould, come Tom Wais, come Paolo Conte, come Simone Zanchini, come Angelo "Leadbelly" Rossi. E Dio solo sa, oggi come oggi, quanto abbiamo bisogno di fenomeni che vanno dritti per la loro strada, costi quel che costi. Sempre e rigorosamente contromano.

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